Povia e il concerto annullato: ‘etichettato come cantante di destra’
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Le famiglie italiane tornano ad avanzare richieste di mutuo per l’acquisto di immobili. Il Bollettino Statistico I-2015 della Banca d’Italia, infatti, segnala una crescita del 25% nelle richieste di mutui nell’ultimo quadrimestre del 2014. I finanziamenti ricevuti, a fronte delle domande presentate, sono stati pari a 7.077,1 milioni di euro. Si confermano quindi i segnali positivi per il mercato immobiliare già emersi verso la fine del 2014. Era dal secondo trimestre 2012, che non venivano erogati 7 miliardi di euro di finanziamenti. Considerando il totale erogato nell’anno, invece, è possibile notare che i volumi sono tornati ai livelli 2012: parliamo di circa 24,5 miliardi di euro. Le previsioni per il 2015 sono migliorative rispetto all’anno precedente. Nel 2014 sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l’acquisto della casa per 24.340,9 milioni di euro. Le performance migliori a livello territoriale si segnalano nel Sud e nelle Isole.
Parallelamente il mercato immobiliare inizia – seppur a macchia di leopardo – a mostrare i primi, timidi segnali di ripresa. Una tendenza che, a livello mondiale, si rafforza. Secondo uno studio della Jones Lang LaSalle, infatti, nel primo trimestre del 2015 il settore nel mondo è cresciuto a ritmi sostenuti. Da gennaio a marzo il valore delle transazioni immobiliari ha raggiunto quota 148 miliardi di dollari, con un incremento del 4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A trainare la crescita sono state le Americhe (capofila gli Stati Uniti, con volumi di investimento superiori del 26 per cento rispetto all’anno scorso), con volumi superiori del 18 per cento rispetto al primo trimestre 2014. Per l’area Asia-Pacifico, invece, i volumi sono superiori di un più contenuto 3 per cento. In controtendenza i dati relativi all’area Europa e Mediterraneo che perdono 11 per cento se considerati in dollari ma rimangono superiori dell’8 per cento in termini di valuta locale.
In questo scenario, il mercato immobiliare italiano fa registrare una diminuzione dei prezzi delle case. L’Istat, infatti, sulla base delle stime preliminari, rileva che nel quarto trimestre 2014 l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, diminuisce dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,9 per cento nei confronti dello stesso periodo del 2013. Un dato che conferma la tendenza al ribasso dei prezzi delle abitazioni in atto da tre anni. Il calo congiunturale interessa i prezzi sia delle abitazioni esistenti (-1 per cento) sia di quelle nuove (-0,7 per cento). Anche la flessione tendenziale può dirsi la sintesi delle diminuzioni dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-3,6 per cento) sia di quelle nuove (-1,2 per cento). Potrebbero, quindi, essere necessarie nuove valutazioni immobiliari.
In questi casi, talvolta, può essere necessario definire con precisione i confini e le aree di pertinenza di un immobile. Un’operazione possibile grazie agli estratti di mappe catastali. Parliamo di una rappresentazione grafica di una porzione di terreno (generalmente in scala 1:2000) nella quale sono riportate le sagome degli edifici e dei terreni e i numeri delle particelle catastali (sia di quella di interesse che delle confinanti). Generalmente viene richiesto presso gli uffici del Catasto che fanno oggi capo all’Agenzia delle Entrate. Per effettuare una richiesta di estratto di mappa è necessario conoscere gli identificativi catastali dell’immobile in questione. In particolare, è fondamentale sapere la Provincia e il Comune in cui è ubicato l’immobile o il terreno, il foglio e la particella. Nel caso in cui mancassero alcune di queste informazioni è possibile effettuare ricerche alternative. La richiesta, però, può essere effettuata anche comodamente da casa, ricorrendo all’apposito servizio online offerto da www.pratiche.it, un’opportunità per risparmiare tempo e ricevere direttamente in posta elettronica la documentazione necessaria.
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Una risposta
Peccato che la banca d’italia sia un istituto privato!